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che l’omuncolo meccanico alla pena della decollazione come reo di materiale omicidio premeditato e consumato. Jonathan si disponeva a subire il taglio della testa ed a portar nella tomba il suo segreto, non altri eredi lasciando che i sei calzolai e il piccolo suo correo già condannato all’eguale supplizio, quando la direzione della banca, il ceto degli onorevoli industrianti, e le migliori società del regno si commossero al timore che un’arte tanto singolare e che poteva cangiare sì profondamente le condizioni della umanità potesse andare miseramente perduta, e impetrarono dal re che si graziasse il colpevole della vita, purché egli dichiarasse ad una commissione di chimici, filosofi, economisti e ingegneri meccanici il segreto della sua fabbricazione.
Potete credere che per quanto fosse rassegnato a morire Jonathan accolse di gran cuore la proposta; e da quel momento la fabbricazione degli omuncoli, o uomini meccanici, divenne una speculazione d’industria come qualunque altra. La facilità e la semplicità a cui si giunse in processo di tempo nella maniera di confezionarli, e la loro adattabilità ai più vari, dilicati e faticosi mestieri, li generalizzarono e ne abbassarono il prezzo per modo, che il loro numero uguagliò in breve il numero degli uomini reali. Ora esso lo sorpassa di molto, ed essendo la loro esistenza indefinitamente lunga fino alla logorazione della loro materia per lo attrito degli organi, il lavoro per la loro necessaria produzione è così minimo che può sembrare piuttosto un passatempo ed un utile esercizio ginnastico che altro.
I cambiamenti che avvennero nello stato sociale ed economico, e la totale rivoluzione nelle solite condizioni dell’umanità in seguito alla moltiplicazione degli omuncoli si possono più di leggieri immaginare che descrivere.
L’agiatezza e l’ozio cui poterono godere tutte le classi della società diedero una temporanea predominanza ai contadini, i quali mal pacificati ancora dalle ultime sconfitte nel campo politico, se ne vendicarono col far pesare legalmente sugli altri ceti la loro ignorante e tirannica maggioranza. Ma questo male non durò oltre il 2210; perché in quell’epoca, essendo già succedute due generazioni ai contemporanei di Gilles, gli ultimi cresciuti si trovarono in educazione ed in sentimenti così disformi dall’antica rozzezza e così simili alla civile cultura, che le differenze fra i diversi ceti scomparvero affatto. Solamente l’ozio guadagnava troppo nelle abitudini della società; e insieme coll’ozio l’uso dei