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figliuolo, benissimo educato all’arte del calzolaio. Si erano combinati di adattarlo a questo mestiero, come quello che abbisognava d’un minor numero di movimenti. E lo strano omiciattolo, cui avevano imposto il nome di Adamo, lavorava giorno e notte senza cibo nè bevanda, allestendo con esemplare assiduità buon numero di scarpe, stivali e perfino di stivaletti da signora.
La società andò innanzi benissimo finchè il lavoro occupò tutto il tempo dei due fabbricatori, ma quando ebbero confezionato in un mese una mezza dozzina di calzolai, siccome il guadagno era lautissimo, Beridan cominciò a correre le osterie, a bere delle gran pinte di porter, ed a giurare e spergiurare che gli sarebbe bastato l’animo di preparare in una settimana il miglior oratore del parlamento. Jonathan si dolse col collega di questo suo strano modo di procedere, che, propalando al pubblico la sorgente dei loro guadagni, gli avrebbe assoggettati a mille seccature e forse forse costretti a svelare altrui il meraviglioso segreto. Beridan oppose ch’era padrone del fatto suo; e a nuove rimostranze di Jonathan minacciò di insegnar gratis l’arte della loro fabbricazione, e di rovinare così il commercio comune. Jonathan tacque, ma siccome era uomo sofistico e risoluto, si ritirò a riflettere nella propria casa e non si fece vedere per tre giorni.
V’immaginate voi in qual opera egli aveva impiegato quei tre giorni? Nel fabbricare un omuncolo congegnato a bella posta perchè andasse a trovare il collega Beridan e gli piantasse venti buone coltellate fra le costole. — Infatti così accadde; la forza muscolare dell’uomo non potè resistere alla forza meccanica dell’automa; e alle grida strazianti che si udivano accorsi tutti i vicini, trovarono il povero Beridan spirante fra le braccia d’un ometto giallo e scarnato che gli aveva crivellato il corpo di stilettate. Era più spaventevole ancora quello spettacolo, inquantochè intorno alla vittima ed al suo carnefice, sei calzolai lavoravano tranquillamente come non si accorgessero punto del misfatto che si commetteva. Ci volle molto accorgimento per imprigionare il piccolo assassino, e allontanare i sei calzolai dai loro banchetti, ma finalmente furono condotti in giudizio; ove chiarita la qualità del fatto e pur sembrando impossibile un tale miracolo si stette a lungo in dubbio se si dovesse ammettere o meno nell’uccisione di Beridan l’imputabilità morale. Alla fine il prudente giurì inglese convenne nel sentenziare a morte Jonathan Gilles; ma lo condannò come mandante d’un assassinio; e si volle condannare an-