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sua, e si mise a lavorare l’embrione dell’uomo, vale a dire l’automa. Ma fa e disfa, immagina, esegui e prova, quel benedetto automa non veniva mai. Il povero autore si sentiva la potenza di finirlo e non quella di cominciarlo; gli mancava la pazienza meccanica, a lui che possedeva in sì alto grado la sintesi scientifica! Tre mesi di lavoro lo trovarono sempre fermo sul primo passo; l’automa non si moveva, o dava un movimento convulsivo alla maniera d’un epilettico.
Il povero Jonathan a capo chino bussò un giorno alla casa di Teodoro, e gli annunciò di avergli a comunicar cose della massima importanza. Teodoro lo introdusse, e sedettero uno per parte a lato del focolare. Prima per altro di aprirsi maggiormente, Jonathan volle l’assicurazione dal vicino che, se fosse necessario di unirsi tra loro per raggiungere qualche intento miracoloso, vi si sarebbero messi di buon animo, senza invidie, e senza litigi sul guadagno che sarebbe andato diviso per metà. Beridan assentì a tutto e si dispose ad ascoltare.
— Ehi! mormorò a malincuore l’altro, — ho trovato la maniera di far agire quasi liberamente in una data sfera d’azione una macchina umana artificiale".
— L’avete trovata? sclamò Beridan con un’occhiata di rabbia e di avidità.
— Sì, l’ho trovata — soggiunse con enfasi Jonathan; ma per metterla a frutto mi manca una cosa essenzialissima; mi manca la macchina umana, che, per quanto mi abbia provato in tre mesi, non son mai riuscito a compaginarla.
— Non vi manca altro? gridò Beridan buttandogli le braccia al collo. — La macchina umana l’ho bella e composta io. Guardate! — E aperse un armadio e ne fece uscir fuora l’automa dalla voce di oca.
— Lo sapeva! soggiunse maliziosamente Gionata, — che ora non è tempo nè di confessioni nè di complimenti; è tempo di accumulare le nostre scoperte, e di utilizzarle al più presto pel massimo nostro vantaggio. Con dieci di queste macchine noi diventeremo tanti Rothschild".
Da quel colloquio in poi Jonathan e Teodoro lavorarono insieme rinchiusi misteriosamente nel gabinetto di quest’ultimo. I vicini mormoravano di questo curioso disparimento e li mettevano in canzone come due pazzi. Cessarono per altro gli scherzi quando i due creatori d’uomini uscirono alla luce del mondo col loro