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petuo conclave, protetti più che dai paladini pontifici, da una pietosa dimenticanza.

Che restava a fare alla Francia? Prender in fretta la sua parte dei secondi trionfi per non perder il merito e il frutto dei primi. L’Italia, per non incolpare sè stessa della propria servitù, avea circondati e rincacciati gli Austriaci nei loro covili; la Francia, per non incolpare sè stessa d’aver dato un troppo buon consiglio, s’affrettò ad aiutarla per snidarneli; e alla presa di Verona, e alle vittorie di Castel Franco e di Pordenone successe la pace di Lubiana, che francò l’Italia dai barbari, per dirla con Giulio II, e la liberò insieme dalle barbarie del suo successore, limitando il suo dominio temporale alla città e campagna dì Roma.

Questa fu la pace di Lubiana che avviò mirabilmente l’unificazione d’Italia, lasciandola divisa in due soli regni, i quali per riunirsi non altro sembravano aspettare che la decadenza assoluta del potere teocratico temporale, e il ritorno di Roma alla sua condizione storica e geografica di capo delle genti italiane. E a questi avvenimenti si frammischiarono le prime conquiste della Russia in Bulgaria, l’accentramento prussiano in Alemagna, il traforo dell’istmo di Suez, e la colonizzazione francese in Egitto, la perdita della Galizia per parte dell’Austria e lo scadimento di questa potenza a condizione, se non di grandezza, certo d’influenza affatto secondaria.

Ora tutte queste cose, se non furono perfette, certo incominciarono a smuoversi negli anni che susseguirono al 1859, e intorno all’epoca del trattato di Lubiana. E la data precisa non si può affermare, perchè, come dicemmo, la fausta e provvidenziale distruzione di tutti i libri anteriori al 2000 ci toglie di soddisfare queste minuziose curiosità.


LIBRO SECONDO.

DALLA PACE DI LUBIANA ALLA FEDERAZIONE DI VARSAVIA (1960)


L’opinion di coloro che pochi anni prima avean voluto rifare in Italia il secolo di Gregorio VII, e affidar la penisola al governo del papa mettendogli allato Garibaldi e il re di Napoli che gli portassero uno il moccichino e l’altro la tabacchiera, ebbe, anche dopo il trattato di Lubiana, una nuova smentita.

Per verità il dominio temporale della Santa Sede era ridotto a ben poco; e se non fossero stati i scismatici Russi e gli eretici Inglesi ed Americani a rimpiazzare con qualche conto d’albergo