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lore premeva Bizanzio. Laonde i capitani de’ Bizantini temendo ch’ei non prendesse la città per forza, patteggiarono di render Bizanzio in ispazio di certo tempo, e diedervi ostaggi. Dopo le quali cose Trasillo si dipartì verso Ionia. Ma la notte medesima tornando addietro, trovata la città de’ Bizantini che di nulla sospettava, e senza difesa, e’ la prese.
Conone
Conone da compagni abbandonato, mandò per un fuggitivo a dire a nemici, che essi si apparecchiavano di fuggire, e per qual luogo, ed in qual tempo, fece lor parimente intendere; i quali con agguati la fuggita aspettavano. Conone avendo inteso le loro imboscate, disse a compagni, che sicuramente si dipartissero. I quali tosto ch’ebbero sciolte le vele, fatti consapevoli delle insidie, a dietro si ritirarono; indi fermatisi mantennero la battaglia insino che la vittoria ne riportarono.
Conone fuggendo in mare Callicratide il quale aveva al doppio più galee di lui, essendo oggimai vicino a Mitilene, mentre che le navi laconie eransi disperse in seguitarlo, levò in alto il Fenicide1, che era il segno della battaglia. Laonde quelle trovandosi senza ordine e perturbate, per lo non pensato ritorno impaurite, furono per la maggior parte fracassate, e molte eziandio sommerse. Di donde Conone ebbe di poi la vittoria.
- ↑ Mantello di porpora.