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renderli in ogni tempo più timidi. In questa guisa Lisandro, parendo a ciascuno buone ed oneste le sue parole, persuase che non si dovesse rovinare Atene.


Agide


Agide, mentre quelli del Peloponneso in Lenno contro i Lacedemoni facevano guerra, consigliò che si lasciasse per un giorno di pascolare gli armenti. E volendo recare spavento a nemici mandò alcuni fuggitivi i quali dir dovessero, che la seguente notte sarebbe giunto a Lacedemoni un grande ajuto: indi per un giorno chiuse agli armenti le bocche. Laonde, poiché essi furono sciolti, giunti all’erbe, ed ai pascoli discorrevano mugghiando, e grande strepito facevano, del cui grido d’intorno le valli rimbombavano. Impose ancora a soldati, che sparsi in più luoghi accendessero molti fuochi. I Peloponnesi per li molti gridi, e per la grandezza della strepito ingannati, non altrimenti che se gran gente venisse in aiuto contro di loro, si diedero a fuggire.


Trasillo


Trasillo, acciocchè i nemici si credessero, ch’egli avesse poche galee, comandò che i nocchieri aggiungessero insieme due navi, e solo di una le vele alzassero, legando con funi a guisa di giogo alla prima la seconda, affine che dell’altra le vele in alto vedute non fossero.

Trasillo insieme con gli altri capitani, con molto va-