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che i segreti venissero manifestati. Onde acciocclnè nell’avvenire ciò più non potesse occorrere, i principi di Siracusa gli affidarono il carico della guerra. Gilippo per ricuperare il colle, che prima dagli Ateniesi era stato occupato, di molte galee venti armandone, faceva di molte scorrerie. Ora quelle compiutamente di ogni arma guernite, la notte le spinse in mare, imponendo loro che nel far del giorno navigar dovessero. Ora i nemici vedendoli navigare, all’incontro di essi andarono, ma quelli volgendosi a fuggire, gli Ateniesi con molta cura li seguitavano. Quindi Gilippo armando le altre navi, egli ancora ne uscì. Frattanto essendo gli Ateniesi occupati nella pugna navale, i pedoni di Gilippo con armate squadre cacciarono al basso i custodi degli Ateniesi, e senza fatica presero il colle.


Ermocrate


Ermocrate, sollevandosi i Siracusani, ed unitasi loro una gran moltitudine di servi, mandò Daimaco capitano della cavalleria per ambasciatore a Sosistrate loro capitano, col quale esso aveva gran famigliarità, ed amicizia, che gli venisse dicendo, che i capitani magnificando sommamente il suo valore, avevano fatto pensiero di lasciare liberi tutti i suoi partigiani, ed a tutti le armi, e il passo egualmente concedere; e che Sosistrate altresì era stato posto nel numero de’ capitani; onde subito venire dovesse a prendere con essi consiglio delle cose comuni. Sosistrate confidandosi nell’amicizia che aveva con Daimaco, scegliendo venti servi di sin-