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di muover guerra a lor nemici. Gli Ateniesi ciò sentendo, e facendo quanto pareva a Brasida, si partirono. Gli Amfipolitani poi strinsero lega co’ Lacedemoni, e Brasida accordandosi con essoloro n’aggiunse la lor città a suoi1.
Navigava Brasida di notte verso Siciona, e comandò, che una delle galee amiche dovesse dar de’ remi in acqua, e navigar innanzi a lui; ch’egli le navigherebbe appresso in un brigantino, acciocchè se per isciagura si fosse scoperto qualche naviglio maggiore de’ nemici, la galee gli fosse venuta in aiuto. Se per avventura simile galea nemica si fosse presentata, mentre queste fra di loro combattevano, potesse egli nel suo piccolo legno sano e salvo camparsela.
Erano i nemici alla coda di Brasida in certe strettezze di luogo; quand’egli veggendo che gli davano l’assalto, comandò a suoi che dovessero tagliar legna su certo poggetto, e quindi scambievolmente recarle giù. Allora, fatto questo, vi gettò dentro della ragia, onde si accese gran fuoco, di modo che i nemici per la gran fiamma che si era innalzata in aria si rimasero di stringerlo alle spalle; ed egli col sito esercito se ne andò a salvamento.
Nicia
Navigando Nicia di notte a Corinto là dov'è il poggio chiamato Solige; e qui fatti smontare i soldati ate-
- ↑ Bisognerebbe aggiugnervi: una seconda volta; poichè abbiamo veduto più sopra ch'egli già ne divenne padrone per accordo.