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alcuna, a motivo di coloro che guardavano le vie, rasi ch'egli ebbe i capelli a certo suo servidore fidato, gli scrisse sul teschio questi caratteri. Istieo ad Aristagora. Sollecita la Jonia a ribellarsi. Il che fatto, lasciò crescere i capegli sopra i caratteri. A questo modo colui, che aveva i caratteri sulla testa, ingannando le guardie, se ne calò giù al mare, e mostrò i caratteri ad Aristagora, il quale letti che li ebbe, fece in modo che la Jonia si ribellò.
Pittaco
Pittaco, e Frinone volendo ambidue combattere a corpo a corpo per cagione di Sigeo, parve loro che l’uno, e l’altro si dovesse valere dell’arme, che fossero pari. Perché portate l’arme pubblicamente, e' si vide manifestamente, ch’elleno erano pari. Ma Pittaco avendo nascosta certa rete sotto lo scudo, strinse Frinone, e trattolo con grande agevolezza, l’uccise, e così pescò Sigeo con un laccio di lino; a sembianza di che, quelli, i quali ora combattono a singolar battaglia hanno il lino, siccome insegnò Pittaco.
Biante
Apprestando Creso di muover l’arme contro a molti isolani, fu rivocato da ciò fare da Biante Prienese. Perciò ch’egli si gli disse. Gli isolani comprano gran numero di cavalli per venirti contra; il quale con riso replicò: Questo faccia Giove, che io prenda quelli che abitano sulle isole, in terra ferma. Allora