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della Grecia, gli parve cosa militare, s’egli ritornato indietro afferrasse terra, e quasi occupando i beni degli amici, s’acquistasse degli altri più amorevoli di fuorivia. Che s’egli non avesse preso cosa alcuna, non era in istato di rinfrancarneli, o di rendergli nulla, e così mostrandosi benefico verso di essi cattivossi vie più il loro affetto. Policrate, volendo i Samii fare il solenne sagrifizio nel tempio di Giunone, nel quale eglino facevano la pompa armati, raccolte di molte arme per fare la solennità, comandò a Silosonte, ed a Pantagnosto fratelli, che insieme dovessero guidare la pompa. La quale finita che fu, volendo i Samii fare il sagrifizio, la maggior parte posero giù l’arme agli altari, e parte erano occupati nelle orazioni, parte sacrificavano. Laonde quei ch’erano con Silosonte, e Pantagnosto tenendo le arme, assaliti a uno per uno coloro, tutti per ordine gli ammazzarono. Policrate poi nella città raunati presso di lui que’ ch’erano partecipi delle insidie, occupò i luoghi più Opportuni. E cosi correndovi subito i fratelli suoi con gran favore gli diedero ajuto con le arme. Perché avendo egli fortificata la rocca, che si chiamava per nome Astipalea, ed essendovi a petizion sua mandati di molti soldati da Liglamide tiranno dei Nassi, si fece signore de’ Samii.
Istieo
Istieo Melesio ritrovandosi al servigio di Dario re di Persia, e volendo sollecitare gl'Ionii a far rivolta, nè gli dando il cuore di scriver loro lettera