Pagina:Stratagemmi (Polieno).djvu/50

12

sacrifizio a Pallade offerendole le bacchette de’ monti. Gli Euristidi subito gli andarono addosso, e furono seco alle mani. Ma gli Eraclidi di ciò non si turbarono punto, ma comandarono a pifferi, che con ogni diligenza andassero innanzi. I quali mentre che andavano innanzi, e sonavano i loro pifferi, gli armati seguendo il canto e la misura, stettero saldi in ordinanza, e vinsero i nemici. E così l’esperienza insegnò ai Lacedemoni, che il suon del piffero ha forza, e fa altrui animo nelle battaglie. E però il piffero va innanzi ai Lacedemoni, quando essi vanno in battaglia, e tuttavia suona loro quando sono a combattere. Ed io so che il Dio aveva predetto ai Lacedemoni, che essi avrebbero avuto vittoria, se essi adopravano i pifferi in battaglia. Né però la battaglia, che si fece a Leuttre scema la fede all’oracolo. Perciocchè a Leuttre i Lacedemoni non avevano innanzi i pifferi, quando essi combattevano co’ Tebani, i quali, secondo il costume della patria loro, usavano l’arte delle zampogne. Si poté dunque manifestamente comprendere dall’oracolo di Apolline, che se i Lacedemoni fossero entrati in battaglia senza piffero, i Tebani avrebbono avuto vittoria contro di loro.

Acues


Acues una notte, che i Lacedemoni pigliavano Tegea a tradimento, diede un segno, a suoi soldati, ch’essi dovessero ammazzare coloro, che domandavano il contrassegno. Gli Arcadi dunque non lo domandavano; ma gli Spartani siccome quelli che di notte non conosce-