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Fiorella per moglie, sì come l’ebbe Pisardo mio fratello? Guarda come ella governa bene la casa, e fa gli servigi suoi senza strepito alcuno. Guarda come è ubidiente al marito, e fa ciò che egli le comanda. Ma la mia — misero me! — fa tutto ’l contrario; ed usa contra di me quel peggio che usar si puole. Trovandosi un giorno Silverio con Pisardo, e ragionando di varie cose, fra le altre disse: Pisardo, fratello mio, tu sai l’amore che è tra noi: io volontieri saprei da te qual via tenuta hai in ammaestrare la moglie tua, che ti è sì ubidiente e tanto ti accareccia. Io a Spinella non posso sì amorevolmente comandare cosa alcuna, che ella ritrosamente non mi risponda; e appresso di questo fa tutto ’l contrario di quello che io le comando. Pisardo, sorridendo, puntalmente gli raccontò l’ordine e il modo che egli tenuto aveva, quando a casa la tradusse; e li persuase che ancor egli dovesse fare il simile, e veder se gli giovasse: e quando questo non gli giovasse, non saprebbe che ricordo dargli. Piacque a Silverio l’ottimo arricordo; e presa licenza, da lui si partì. E giunto a casa, senza indugio alcuno chiamò la moglie; e prese un paio delle sue bracche e duoi bastoni, e fece tanto, quanto Pisardo consigliato l’aveva. Il che vedendo. Spinella disse: Che novità è questa, Silverio, che voi fate? Che capricci vi sono sopraggiunti nel capo? Sareste mai voi divenuto pazzo? Non credete voi che noi sapemo che gli uomini, e non le donne, debbeno portare le bracche? E che bisogna ora, fuor di proposito, tal cosa fare? Ma Silverio nulla rispondeva; e continoava l’incominciato ordine, dandole la regola del governo della casa. Spinella, maravigliandosi di questo, sgrignando disse: Parvi forse, Silverio, che ancor io non sappia il modo di governar le cose vostre, che così caldamente me le mostrate? Ma il marito