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allegra e contenta ritornò a casa sua. Giacendo madonna Properzia una notte in letto col marito, e stando in piacevoli ragionamenti, pescando tuttavia ancor lui nella valle pelosa, disse: marito, per vostra fe’ guardate se pescando potreste mai per aventura trovare il secchielletto che ne’ passati giorni perdessimo; perciò che l’altrieri avendo io perse le mie gioie, messer Artilao nostro compare, pescando in questa valle, trovòle tutte. Onde avendolo io pregato che pescasse anco il secchielletto perso, disse averlo tocco, ma non averlo potuto pigliare, perciò che era col fondo in su, e lo stromento suo per lo tanto pescare aveva rotta la punta. Però isperimentate ancor voi, se ritrovar lo poteste. Messer Liberale, avedutosi del rimando fattogli dal compare, s’ammutì e pazientemente il scorno sofferse. La mattina seguente ambiduo e compari si trovaro in piazza, e l’un guardava l’altro; non però nè l’uno nè l’altro osava scoprirsi, ma tacendo l’una parte e l’altra, nè facendo alle mogli motto, finalmente le fecero communi, e davasi l’uno all’altro luogo di poter con l’altrui moglie prender trastullo.

Piacque sì la favola d’Alteria raccontata, che non vi fu altro tutta quella sera che ragionare, pensando con qual astuzia con qual arte l’uno inganasse l’altro: ma la Signora, che vedeva le risa e i ragionamenti troppo oltre prociedere, comandò che al ridere si ponesse fine, e che Alteria con l’enimma l’ordine seguisse; ed ella, senza interporre altra dimora, disse.

Il candido mio nervo duro e forte,
     Parte peloso e parte perforato,
Entròvi bianco e asciutto, o dura sorte!
     E fuori doppo uscì nero e bagnato.
Onde servir altrui mai non si stanca,
     Se ’l duce, che lo guida, non li manca.