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rando che voi eravate sola, comprai questa fanciulla per ducati ducento, ed holla condotta a casa perchè vi tenga compagnia. La madre, non potendo sofferir questo, voleva dal dolor morire; e voltasi verso il figliuolo, il cominciò villaneggiare, desiderando che morisse, perchè era la rovina e la vergogna dalla casa. Ma il figliuolo, che era amorevole, non per questo s’adirava: anzi con grate e piacevoli parole confortava la madre, dicendole che questo aveva fatto per amor suo, acciò sola non rimanesse. Il re di Novara, persa ch’ebbe la figliuola, mandò molti soldati per diversi luoghi per vedere se novella alcuna di lei si potesse intendere; e poscia ch’ebbero diligentissimamente cercato e ricercato, vennero in cognizione, come una fanciulla era in casa di Bertuccio da Trino in Piamonte, la quale egli aveva comprata per ducati ducente. I soldati del re presero il cammino verso Piamonte; e aggiunti, trovarono Bertuccio, e l’addimandarono se alle sue mani era capitata una fanciulla. Ai quai rispose Bertuccio: Vero è che nei giorni passati io comprai da certi ladroni una giovanetta; ma di cui ella sia non so. — E dove si trova ella? dissero i soldati. — In compagnia della madre mia, rispose Bertuccio; la quale l’ama non meno se le fusse figliuola. Andati a casa di Bertuccio, gli soldati trovorono la fanciulla; ed appena la conobbero, perciò che era mal vestita, e per lo disagio nel viso estenuata. Ma poi che l’ebbero più e più volte rimirata, la conobbero ai contrasegni; e dissero in verità lei essere Tarquinia figliuola di Crisippo re di Novara, e molto si rallegrorono di averla ritrovata. Bertuccio, conoscendo che i soldati dicevano da dovero, disse: Fratelli, se la fanciulla è vostra, tolletela in buon'ora, e menatela via, chè io ne sono contento. Tarquinia, innan-