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sì per la lunga amicizia già gran tempo fra noi contratta, sì anco per lo sacramento del comparatico che è tra noi. Laonde avendo io stabilito nell’animo mio di andar in Soria, nè avendo persona di cui maggiormente fidar mi possa, che di voi, con baldezza e fiducia sono ricorso a voi per ottener una grazia, la quale, ancor che sia con non picciolo disconcio delle cose vostre, spero però nella bontà vostra e nella benivolenza è tra noi, non me la negherete. Messer Liberale, ch’era desideroso molto di far cosa grata al compare, senza più distendersi in parole, disse: Messer Artilao, compare mio, l’amore e il comparatico contratto tra noi con sincero e reciproco amore, non richiede tante parole. Ditemi liberamente il desiderio vostro, e comandatemi; ch’io son per far quanto voi m’imporrete. — Io, disse messer Artilao, volentieri vorrei che voi, mentre starò fuori, prendeste il carico di governar la casa mia, e parimenti la moglie, sovenendole di tutto quello le fia bisogno; e quanto per lei spenderete, di tanto sodisferovvi a pieno. Messer Liberale, intesa la voluntà del compare, prima lo ringraziò assai della buona openione che di lui tenea e del conto che facea; dopò liberamente li promise, secondo le deboli sue forze, di essequire quanto da lui li fia imposto. Venuto il tempo di andar al viaggio, messer Artilao caricò in nave le sue merci, e Daria sua moglie, che era gravida in tre mesi, raccomandata al compare, ascese in nave; e date le vele al prosperevole vento, da Genova si partì, e con buona ventura al suo viaggio se n’andò. Partitosi adunque messer Artilao e gitosene al suo camino, messer Liberale se n’andò a casa di madonna Daria sua diletta comare, e dissele: Comare, messer Artilao, vostro marito e mio carissimo compare, innanzi ch’egli si partisse di qua, con grandissima in-