E come s’addimanda la tavola sopra la quale si mangia? — Mensa, rispose Pirino. All’ora pre’ Papiro disse a tutta la brigata: Deh, come Gianotto malamente ha speso il suo danaro e Pirino il tempo! perciò che egli è nudo degli vocaboli latini e delle regole grammaticali, per ciò che la tavola dove si mangia s’addimanda gaudium, e non mensa, perchè di quanto l’uomo sta a tavola, sta in gaudio e allegrezza. A tutti che vi erano presenti parve questo molto di laude degno: e ogni uno comendò assai il prete, tenendolo dottrinato e scienziato molto. Pirino a suo malgrado era astretto a ciedere alla ignoranza del prete, perchè gli era da’ propri parenti troncata la strada. Pre’ Papiro, che vedevasi esser da tutti i circonstanti sì degnamente laudato, si pavoneggiava; e alciata alquanto maggiormente la voce, disse: E come s’addimanda la gatta, figliuol mio? — Felis, rispose Pirino. — O caprone, disse il prete; ella s’addimanda saltagraffa: per ciò che quando se le porge il pane, ella subito salta, e con la zatta s’attacca, graffa e poi se ne fugge. Stavano gli uomini della villa ammirativi, e con attenzione ascoltavano le pronte proposte e risposte che il prete faceva, e dottissimo il giudicavano. Ritornato il prete da capo all’interrogazione, disse: E come si chiama il fuoco? — Ignis, rispose Pirino, — Come ignis? disse il prete; e voltatosi alla compagnia, disse: Quando, fratelli miei, voi portate la carne a casa per mangiarla, che ne fate voi? non la cucinate? Tutti risposero di sì. — Adunque, disse il valente prete, non si addimanda ignis, ma carniscoculum. Ma dimmi, Pirino mio, per la tua fè, come si chiama l’acqua? — Limpha, rispose Pirino. — Ahimè, disse pre’ Papiro; che dici tu? Bestia andasti a Padova, e bestia tornasti. E voltatosi alla compagnia, disse: Sappiate, fratelli miei, che la ispe-