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delle sue vestimenta, sotterrarlo nella campagna, persuadendosi che mai più di lui novella non si sentisse. Ma il giusto Dio non permise il malvagio lor proponimento aver effetto, ma con bel modo il loro trattato scoperse. Finito il trattato e ’l malvagio consiglio, Malacarne pensò di non poter solo adempire il deliberato pensiero, perciò che il padre era vecchio, e impotente e la donna di poco animo, e considerava il giovane in apparenza essere di grandissimo coraggio, e potersi agevolmente difendere e fuggire. Onde determinò d’andare ad un luogo non molto lontano, e chiamare tre suoi amici, e insieme con loro essequir il tutto. Gli amici, intesa la cosa e avidi del guadagno, lietamente accontentarono: e prese le lor armi, alla casa di Malacarne se ne girono. La fanciulla, lasciato il vecchiarello con la madre in compagnia, ritornò al signore, e facevagli maggior festa e maggior carezze che prima. Il signore, veggendo la grand’amorevolezza della fanciulla, la prese in braccio, e dolcemente l’accarezzava e basciava. La fanciulla, vedendo il lustro della catena d’oro, e piacendole, sì come è costume di ciascun fanciullo, pose la mano sopra la catena, e voleva mettersela al collo. Il signore, che vedeva la fanciulla della catena dilettarsi, tuttavia accarezzandola, disse: Vuoi tu, figliuola mia, ch’io te la doni? E così detto, gliela pose al collo. La fanciulla, che aveva inteso il trattato, senza dir altra parola rispose: Ella sarà ben mia, perciò che il padre mio e la madre mia ve la vogliono torre e ammazzarvi. Il signor Francesco, ch’era savio e accorto, intese ch’ebbe le tristi parole della fanciulla, non le lasciò cader in terra, ma da prudente tacque: e levatosi da sedere con la fanciulla in braccio, sopra un letticello con la catena al collo la pose; ed ella, perchè l’ora era