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sol cosa — dissero le suori, — ne dispiace assai, che voi non avete provisto che sì scopertamente non si vedesse quel fastidio che dinanzi tiene: perciò che tal cosa potrebbe partorire non picciolo scandolo a tutto il monastero. Disse maestro Chechino: Non vi dissi io che ancora non era ben fornito? Non prendete di ciò affanno: fosse così rimedio alla morte, come potrò rimediare a questo; ed in presenza vostra ve lo farò vedere. E preso in mano uno di suoi ferri che radeva, disse alle monache: Fatevi inanzi e ponete ben mente che tutto gli leverò via senza mio disconcio. Maestro Tiberio, che fin ora era stato sì cheto che quasi morto pareva, udito il ragionamento e veduto maestro Chechino col ferro di nuovo aguzzato in mano, senza aspettar più tempo nè dir parole, si gettò giù dell’armaio, e così nudo si mise a fuggire; e maestro Chechino col ferro in mano li corse dietro per levarli il fastidio che dinanzi teneva. Savia, temendo che alcuno vergognoso caso non avvenisse, prese il marito per le vestimenta e lo ritenne, acciò che il padre più agevolmente fuggisse. Le monache, che stavano attente, cominciarono ad alta voce gridare: Miracolo, miracolo, che ’l crocefisso è fuggito! — nè si potevano dalle grida astenere. Al crido corse infinità di genti, e intesa la causa come era, ne prese gioco; e maestro Tiberio, presi altri panni, della città si partì: e donde andasse non si sa, ma questo solo so, che mai più fu veduto.
Aveva Arianna già posto fine alla ridicolosa favola, nè vi era alcuno che si potesse astenere dal ridere, quando la Signora, percuotendo mano con mano, fece atto che ogniuno tacesse; dopo, voltatasi verso Arianna, comandòle che con uno festevole enimma