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E quantunque cosa alcuna non vi nasca, nondimeno è copiosissima di ciò che ad una città si conviene. In questa adunque nobile e generosa città trovavasi ai passati tempi un mercatante bazzariotto, Dimitrio per nome chiamato, uomo leale e di buona e di santa vita, ma di picciola condizione. Costui, desideroso di aver figliuoli, prese per moglie una vaga e leggiadra giovane, nominata Polissena, la quale era sì caldamente amata da lui, che non fu mai uomo che tanto amasse donna, quanto egli amava lei. Ella vestiva sì pomposamente, che non vi era alcuna, fuori le nobili, che di vestimenta, di gioie e di grossissime perle l’avanzasse. Appresso questo, aveva abondanza de cibi delicatissimi, i quali, oltre che alla bassa sua condizione non convenivano, la facevano più morbida e più delicata di quello che stata sarebbe. Avenne che Dimitrio, che per lo adietro fatto aveva molti viaggi per mare, deliberò di andarsene con le sue merci in Cipro; e, apparecchiata e pienamente fornita la casa di vettovaglia e di ciò che ad una casa s’appartiene, lasciò Polissena, sua diletta moglie, con la fante giovane e ritondetta: e, partitosi da Vinegia, andossene al suo viaggio. Polissena, che lautamente viveva ed alle delicatezze si dava, sentendosi della persona aitante, e non potendo più sofferire gli acuti dardi d’amore, adocchiò un prete della sua parrochia, e di quello caldamente s’accese. Il quale, essendo giovane e non men leggiadro che bello, un giorno s’avide che Polissena con la coda dell’occhio lo balestrava. E, veggendola vaga di aspetto, leggiadra della persona ed avere tutte quelle qualità di bellezza che ad una bella donna si convengono, la cominciò con molta sollecitudine celatamente vagheggiare. Ed i loro animi sì fidi e sì divoti d’un reciproco amore divennero, che non passò molto tempo che Polissena, senza