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e, vestitosi de nuovi panni larghi e lunghi, andò per la città. Le balie sonnogliose, all’ora solita destatesi per allattare i bambini e postesi su le culle, trovorono i fanciulli uccisi. Laonde cominciorono a gridar forte e dirottamente a piagnere, squarciandosi i capegli e stracciandosi i panni dinanzi e mostrando il petto. Venne subito la trista nova al Re ed alla Reina, i quali, scalzi ed in camicia, corsero allo scuro spettacolo; e, vedendo li figliuoli morti, amaramente piansero. Già per tutta la città era sparsa la fama dell’uccisione delli duo bambini, e come era giunto in la città un famoso astrologo, il quale secondo i vari corsi delle stelle sapeva le cose passate e prediceva le future. Ed essendo alle orecchie del Re pervenuta la gran fama sua, il Re lo fece chiamare; e, venuto al palagio, si appresentò a sua maestà. E, dimandato dal Re se egli saprebbe dirli chi li fanciulli uccisi avesse, li rispose saperlo. E, accostatosi all’orecchio del Re, secretamente li disse: Sacra maestà, fa che tutti gli uomini e tutte le donne, che coltello al lato portano e sono nella tua corte, si appresentino al tuo conspetto: ed a chi troverai il coltello nella guagina ancora di sangue macchiato, quello sarà de’ tuoi figliuoli stato il vero omicida. Onde per comandamento del Re tutti e cortigiani comparsero dinanzi a lui: il quale con le propie mani ad uno ad uno cercare volse, guatando con diligenza se i lor coltelli erano cruentati; nè trovandone alcuno che di sangue bruttato fusse, ritornò allo astrologo, e raccontolli tutto quello che fatto avea, nè alcuno restare che ricercato non fusse, sol la vecchia madre e la Reina. A cui lo astrologo disse: Sacra maestà, cercate bene, nè di niuno abbiate rispetto; perciò che senza dubbio il malfattore trovarete. Il Re, cercata la madre e nulla trovandole, chiamò la Reina; e, presa la guagina che al lato