Pagina:Straparola - Le piacevoli notti I.djvu/61


— 29 —

E presa licenza si partì. Il pretore, che cercava isperimentare l’ingegno sottile di Cassandrino, chiamò a sè uno suo servente, e dissegli: Va alla stalla, e metti in punto il mio cavallo leardo, e montali su, e fa che in questa notte tu non smonti giù; ma guata bene, ed abbi buona cura che ’l cavallo non ti sia tolto. E ad un altro comandò che a guardia del palagio si stesse; e, chiuse le porte sì del palagio come della stalla con fortissime chiavi, si partì. Venuta la buia notte, Cassandrino prese li suoi stromenti; e, andatosene all’uscio del palagio, trovò che ’l guardiano dolcemente dormiva. E perciò che egli ottimamente sapeva tutti i luoghi secreti del palagio, lasciollo dormire, e, presa un’altra strada, entrò nella corte; e, andatosene alla stalla e trovatala chiusa, tanto con e suoi ferri chetamente operò, che l’uscio aperse; e, veduto il servente sopra il cavallo con la briglia in mano, alquanto si smarrì, ed appressatosi pianamente a lui, vide ch’ancor ei fieramente dormiva. Lo astuto e trincato ladro, vedendo il servo a guisa d’una marmotta profondamente dormire, trovò la più bella malizia che uomo vivente si potesse mai imaginare; imperciò che egli tolse la misura dell’altezza del cavallo, dandole però quello avantaggio che all’opera sua conveneva, e, partitosi e gitosene nel giardino, prese quattro gran pali che sostenevano le viti d’un pergolato, e, fatteli l’acuta punta, alla stalla ritornò; e, veduto il servo ancora dirottamente dormire, astutamente tagliò le redine della briglia che il servente teneva in mano; dopo tagliò il pettorale, la cingia, la groppiera ed ogn’altra cosa che pareva li fusse ad impedirlo. E, fitto in terra uno palo sotto l’uno de’ cantoni della sella, quella alquanto chetamente sollevò dal cavallo e posela su ’l palo. Indi postone un altro sotto l’altro cantone, fece il somigliante; e, fatto il