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chiesta per moglie da molti valorosi signori: tra i quali vi fu Brunello, figliuolo del gran marchese di Vivien. Laonde il re insieme con la reina chiamò la figliuola; e postisi in una camera a sedere, disse il re: Costanza, figliuola mia diletta, ora è venuto il tempo di maritarti, e noi ti abbiamo trovato per marito un giovane che sarà di tuo contento. Egli è figliuolo del gran marchese di Vivien, nostro molto domestico: il cui nome è Brunello, giovane vago, aveduto e di alto valore, le cui prodezze sono già divulgate per tutto il mondo. Ed egli a noi altro non richiede se non la buona grazia nostra e la dilicata persona tua, la quale egli stima più che ogni stato e tesoro. Tu sai, figliuola mia, che per la povertà nostra non ti potiamo più altamente maritare. E però tu rimarrai contenta di tanto, quanto è il voler nostro. La figliuola, che savia era e di alto legnaggio vedevasi nata, attentamente ascoltò le parole del padre; e senza porre alcuna distanza di tempo, in tal guisa gli rispose: Sacra corona, non fa bisogno che io mi distenda in parole in dar risposta alla degna vostra proposta; ma solo dirovvi ciò che la materia ricerca. E prima io vi rendo quelle grazie, che per me si puolono le maggiori, del buon animo ed affezione che voi avete verso di me, cercando di darmi marito da me non richieduto. Dopo, con ogni riverenza e summissione parlando, io non intendo di degenerare alla progenie de’ miei antecessori, che ad ogni tempo sono stati famosi e chiari; nè voglio avilire la corona vostra, prendendo per marito colui che è inferiore a noi. Voi, padre mio diletto, avete generato quattro figliuole: delle quali tre avete onoratissimamente maritate in tre potenti re, dandole grandissimo tesoro e stato; e me, che fui sempre ubidiente a voi