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pietà vinto, benignamente lo soccorse; e vibrato un coltellino che nella vagina della spada teneva, con la punta l’indurato ghiaccio tanto battè, che da ogni parte lo spezzò: e preso il falcone, se lo pose in seno, acciò che alquanto riscaldare si potesse. Il falcone, ritornato in sè e invocate la smarrite forze, molto il giovane ringraziò; ed in premio di tanto beneficio, quanto ricevuto aveva, le diede due penne che sotto l’ala sinistra teneva: pregandolo che per suo amore conservar le dovesse, perciò che, occorrendoli bisogno alcuno di aiuto e tollendo le due penne e ficcandole nella sponda del fiume, subito gli verrebbe in soccorso: e questo detto, a volo se ne gì. Il giovane continuando il suo viaggio finalmente all’essercito del Soldano aggiunse: dove trovato il capitano che fieramente la città batteva, a lui si avvicinò, e la patente lettera gli appresentò. Il capitano, veduta e letta la lettera, subito dallo assedio si levò, ed al Cairo con tutto lo essercito ritornò. Il giovanetto, veduta la partenza del capitano, la mattina seguente molto per tempo soletto entrò nella città di Damasco, e ad un’osteria si alloggiò; e vestitosi di uno bello e ricco vestimento tutto coperto di care e preziose gioie che facevano invidia al sole, e salito sopra il suo fatato cavallo, in piazza al real palazzo se ne gì: dove con tanta destrezza ed attitudine quello maneggiò, che ciascuno stavasi attonito a pensare, nonchè a riguardarlo. Bellisandra figliuola del Re, la quale lo strepito del tumultuante popolo desta aveva, si levò di letto; e postasi ad uno verone che tutta la piazza signoreggiava, vide il leggiadro giovane e la bellezza e prontezza del suo gagliardo e feroce cavallo: e non altrimenti di quello si accese, che arrebbe fatto un giovane d’una bellissima damigella. Ed andatane al