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finalmente aggiunse al Cairo, regia città dell’Egitto, la quale allora signoreggiava il Soldano, Danebruno chiamato: uomo astuto e potente di ricchezze e di stato, ma de anni molto carico. Questi, quantunque vecchio fusse, nondimeno era caldamente acceso dell’amore di Bellisandra, figliuola di Attarante Re di Damasco; e alla città s’era accampato, e posto le aveva assedio per acquistarla, acciò che o per amore o per forza egli l’avesse per moglie. Ma ella, avendo persentita la vecchiezza e bruttura del Soldano, aveva al tutto determinato più tosto se medesima uccidere che prenderlo per marito. Lavoretto adunque, giunto al Cairo ed entrato nella città, quella tutta circuì: e rimirandola d’ogni parte, molto la comendò; e vedendosi aver dissipata tutta la sustanzia sua, adempiendo tutti gli appetiti suoi, nell’animo propose di non partirsi di là se prima con alcuno per servidore non era acconcio. Ed andatosene verso il palazzo, vide nella corte del Soldano molti sanzacchi, mamalucchi e schiavi. A’ quali addimandò se nella corte del Signore era bisogno di servitor alcuno, ch’egli volontier gli servirebbe. E fulli risposto di no. Ma ricordandosi uno di loro che nella corte faceva bisogno d’uno che attendesse a’ porci, lo richiamò ed addimandollo se attenderebbe a’ porci. Ed egli gli rispose che sì. E fattolo scendere giù del cavallo, alla stalla de’ porci lo menò. Ed addimandatolo come era il suo nome, gli rispose aver nome Livoretto. Ma da tutti fu chiamato il Porcarollo, che così nome gli imposero. Acconciatosi adunque Livoretto, ora nominato Porcarollo, nella corte del Soldano, a niun’altra cosa attendeva che a far e porci grassi; e tanta era la sollecitudine e diligenza sua, che quello che un altro in spazio di sei mesi faceva, egli in termine di