dre vostra, per utile e comodo di l’uno e l’altro di voi, abbiamo presa deliberazione di mandarvi altrove con gioie, gemme e danari assai: acciò che, venendovi alcun orrevole partito, potiate con onor vostro la vita sostentare. E però voi vi contentarete di quanto è il desiderio nostro. Il proponimento del Re assai piacque a Listico e a Livoretto, e non vi fu di minor contento di quello che fu al Re e alla Reina; perciò che l’uno e l’altro di loro di veder cose nuove e gustare i piaceri del mondo sommamente desiderava. La Reina, sì come è general costume di donne, che più teneramente il minor che ’l maggior figliuolo amava, chiamatalo da parte, degli un schiumante e bellicoso cavallo, sparso di macchie, di picciol capo e di sguardo animoso; ed oltre le belle fattezze che egli aveva, era tutto affatato: e di tal cosa Livoretto minor figliuolo era consapevole. Presa adunque la benedizione i figliuoli dai lor parenti, e tolti i tesori, celatamente insieme si partirono. Avendo più giorni cavalcato, nè trovato luogo che di contentamento li fusse, si contristorono molto. Onde Livoretto a Listico disse: Noi sin’ora abbiamo cavalcato insieme, nè cosa alcuna di valor degna operato abbiamo; però parmi, quando ancora a te fusse a piacere, che l’uno da l’altro si separasse, e ciascuno da per sè per sua ventura andasse. Il che piacque ad ambeduo: e strettamente abbracciatisi insieme e basciatisi, tolsero l’uno da l’altro commiato; e Listico, di cui poi nulla si seppe, verso l’occidente indrizzò il cammino, e Livoretto col suo affatato palafreno verso l’oriente prese il viaggio. Avendo Livoretto cavalcato per gran spazio di tempo, e senza utile alcuno veduto assai del mondo, e già consumate le gioie danari e tesori datigli da l’amorevole padre, fuor che ’l fatato cavallo,