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favola terza 77

non molestate chi non vi dà noia. Se ’l mio marito fusse nella terra e in casa, come non è, io vi aprirei volontieri; ma poi ch’egli non è in casa, non intendo di aprirvi. — Il vecchio pur diceva volerle parlare, e di cosa di non poca importanza; nè però cessava di picchiar la porta. La donna, vedendo la temerità del bestione, e temendo che per sciocchezza non dicesse cosa che redondasse contra l’onor suo, si consigliò con l’innamorato giovane; il quale rispose che l’aprisse, e intendesse quel che dir voleva, e che non temesse. Ella — tuttavia il vecchio fortemente battendo la porta — fece accendere un torchio, e mandò l’ancella ad aprirlo. Venuto il vecchio in sala, la donna uscí di camera; e fattaseli incontro, che pareva una mattutina rosa, dimandollo quello ch’egli andasse facendo a quell’ora. Il vecchio amoroso con benigne e pietose parole, quasi piangendo, disse: signora, unica speranza e sostenimento della misera mia vita, non vi paia strano che io temerariamente e con prosonzione sia qui venuto a picchiar il vostro uscio, dandovi noia. Io non son venuto per annoiarvi, ma per dichiarirvi la passione e l’affanno che per voi, madonna, sento; e di questo n’è causa la unica bellezza vostra, la qual vi fa ad ogni altra donna superiore. E se voi non arrete chiuse di pietà le porte, sovenerete a me, che per voi al giorno ben mille volte moio. Deh! addolcite quel vostro duro cuore; non riguardate alla età nè alla picciola condizione mia, ma l’alto e magnifico mio animo e caldo amore ch’io vi portai, ora porto e sempre porterò, fin che l’afflitto spirito reggerà queste deboli ed afflitte membra. Ed in segno dell’amor mio verso di voi, allegramente accettarete questo presente: il quale, ancor che picciolo sia, pur caro lo arrete. E— tratto fuori di seno un borsone di ducati d’oro, che lucevano come il sole, e un fil di bianche, grosse e tonde perle, e due gioie legate in oro, gliele appresentò, pregandola che ella non li negasse il suo amore. La donna, udite e chiaramente intese le parole dell’insensato vecchio, disse: — Messer Anastasio, io mi pensavo che voi aveste altro cervello di quello che voi avete; ma ora mi parete d’intelletto privo. Dove è il saper e la prudenza