Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. II, 1927 – BEIC 1930632.djvu/82

76 notte ottava

i quali gli erano piú presto di danno che di utile. Appresso questo, era paralitico; ed avenga che il sole fosse in leone e scaldasse molto, non però si trovava mai caldo. Essendo adunque il miserello d’amor preso e infiammato, sollicitava molto la donna, ora con un presente ed ora con un altro. Ma la donna — ancor che di gran valuta i doni fussero — tutti li rifiutava; perciò che a lei non bisognavano suoi presenti, per aver il marito ricco, che non le lasciava cosa alcuna mancare. Piú volte il vecchio la salutò per strada, quando ella andava o ritornava da’ divini uffici: pregandola che l’accettasse per suo buon servo, e che non fosse sí cruda, bramando la lui morte. Ma ella prudente e savia, con gli occhi bassi, nulla rispondendogli, a casa ritornava.

Avenne che Anastasio s’avide che il giovane, di cui dicemmo di sopra, frequentava la casa della bella donna; e tanto cautamente spiò, che lo vide una sera, che ’l marito era fuora della città, entrare in casa. Il che gli fu un coltello al core. Ed impazzito, non avendo riguardo nè all’onor suo, nè a quello della donna, prese molti danari e gioie; e andatosene alla casa della donna, pichiò a l’uscio. La fante, udito ch’ebbe pichiare a la porta, fecesi al balcone dimandando: — Chi picchia? — Il vecchio rispose: — Apri, ch’io sono Anastasio, e voglio parlar a madonna d’una cosa importantissima. — La fante, conosciutolo, ne andò subito a lei, che con l’amante era in camera e si sollazzava; e chiamatala da parte, le disse: — Madonna, messer Anastasio picchia alla porta. — A cui disse la donna: — Va, e digli che vada pe’ fatti suoi; chè io di notte non apro la porta ad alcuno, quando il mio marito non è in casa. — La fante, inteso il voler della donna, li riferí quanto ella le aveva detto. Il vecchio, veggendo che gli era data ripulsa, cominciò fieramente a picchiare; e con ostinato animo voleva entrare in casa. La donna, già accesa di sdegno ed ira, sí per lo disturbo, sí anche per lo giovane ch’era in casa, si fe’ alla finestra; e disse: — Mi maraviglio grandemente di voi, messer Anastasio, che voi senza rispetto alcuno veniate a queste ore, pichiando l’uscio dell’altrui case; andatevene, poverello, a riposare, e