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74 notte ottava

voi per vostra mala sorte divenuto insensato? — Rispose Silverio: — Io non sono impazzito, ma tutti quelli che viveno a mie spese, e non mi ubidiscono, castigo in cotal guisa come hai veduto. — Accortasi Spinella del fatto bestiale del sciocco marito, disse: — Ahi, meschinello voi! par bene che il cavallo vostro sia stato una semplice bestia, avendosi sí miseramente lasciato uccidere. Ma che pensiero è il vostro? pensate voi far di me quello che fatto avete del cavallo? Certo, se voi lo credete, v’ingannate molto; e troppo tardo siete stato a provedere a quello, che ora vorreste provedere. L’osso è fatto troppo duro, la piaga è ormai incancarita, nè vi è piú rimedio; piú per tempo voi dovevate provedere alla vostra strana sciagura. O pazzo e senza cervello! non vi avedete di quanto danno e di quanto scorno state vi sono le vostre innumerabili sciocchezze? E di questo che ne conseguirete voi? Certo, nulla. — Udendo Silverio le parole della sagace moglie, e conoscendo per lo troppo amore nulla aver operato, deliberò a suo mal grado la trista sorte sino alla morte pazientemente sofferire. Spinella, vedendo il consiglio non esser stato profittevole al marito, se per lo adietro aveva d’un dito fatto a modo suo, nello avenire fece d’un braccio; perciò che la donna ostinata per natura piú tosto patirebbe mille morti, che mutare la ferma sua deliberazione. —