Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. II, 1927 – BEIC 1930632.djvu/47


FAVOLA II.

Malgherita22 Spolatina s’innamora di Teodoro Calogero, e nuotando se ne va a trovarlo; e scoperta da’ fratelli e ingannata dall’acceso lume, miseramente in mare s’annega.

[Fiordiana]

Amore, sí come io trovo da gli uomini savi prudentissimamente descritto, niuna altra cosa è che una irrazionabile volontà, causata da una passione venuta nel cuore per libidinoso pensiero. I cui malvaggi effetti sono dissipamento delle terrene ricchezze, guastamento delle forze del corpo, disviamento dell’ingegno, e della libertà privazione. In lui non è ragione, in lui non è ordine, in lui non è stabilità alcuna. Egli è padre de’ vizii, nemico della gioventú, e della vecchiezza morte; e rade volte o non mai gli è conceduto felice e glorioso fine: sí come avenne ad una donna della famiglia Spolatina, la qual, sottoposta a lui, miseramente finí la vita sua.

Ragusi, valorose donne, chiarissima città della Dalmazia, è posta nel mare, ed ha non molto da lungi una isoletta communalmente chiamata l’isola di mezzo, dove è un forte e ben fondato castello; e tra Ragusi e la sopradetta isola è un scoglietto, dove altro non si trova se non una chiesa assai picciola con un poco di capanna mezza coperta di tavole. Quivi non abitavano persone per esser il luoco sterile e di cattiva aria, eccetto un calogero, Teodoro chiamato; il quale

per scargamento de’ peccati suoi divotamente serviva a quel tempio. Costui, non avendo il modo di sostentare la vita sua, andavasi quando a Ragusi e quando all’isola di mezzo, e mendicava. Avenne che sendo un giorno Teodoro nell’isola di mezzo e mendicando il pane secondo il costume suo, trovò quello che mai