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32 | notte sesta |
profitto alcuno con tai parole, raccolse dell’erbe, ch’erano lí d’intorno, e in virtú di quelle lo scongiurava che descendesse; ed egli piú alto ascendeva, meglio accomodandosi. Allora il prete disse queste parole: — Gli è scritto che nelle parole, nell’erbe e nelle pietre sono le virtú; per le due prime ti ho scongiurato, e non ti hai curato di discendere; ora in virtú di quelle ti scongiuro che debbi venir giuso. — E cosí cominciò a trarli delle pietre con mal animo e gran furore; e ora l’aggiungeva nel braccio, ora nelle gambe e ora nella schiena. Onde per gli spessi colpi tutto enfiato, percosso e malmenato, gli fu forza a discendere; e dandosi il giovane alla fugga, depose i fighi ch’egli s’aveva ragunati in seno. E cosí le pietre avanzero in vertú l’erbe e le parole. —
il fine della sesta notte