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224 notte decimaterza

bastava assai se la sera si trovava in Ferrara. E addimandato piú oltre s’egli voleva servirlo alla messa, rispose di sí. Il prete, vedendo il fraticello aver il capo e la tonica tutta imbrattata di paglia, ed esser vestito di panni neri, s’imaginò ch’egli fusse la fantasma che veduta aveva; e disse: — Fratel mio, dov’hai dormito la passata notte? — A cui rispose il fraticello: — Io ho dormito malamente sopra un pagliaio non molto discosto di qua, ed hommi quasi rotta una gamba. — Questo udendo, il prete ebbe maggior credenza del fatto, nè il fraticello si partí, ch’egli scoperse pienamente la cosa come stava. E detta la messa, e desinato col prete, il fraticello si partí col suo schinco rotto. Ed avenga che il prete lo pregasse che di ritorno volesse andar ad alloggiare con esso lui, perciò che egli voleva che alla donna tutto il fatto raccontasse, non però vi venne: ma avuta la risposta in sonno, per altra via al suo monasterio fece ritorno. —