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182 notte duodecima

     La vita lieve fugge,
e le speranze son caduche e frali,
le nostre voglie lunghe e l’ore corte;
di che ’l pensier mi strugge:
ma tardi, o dura sorte de’ mortali!
del vostro error pentita e di mia morte
Voi piangerete e di vostra durezza.
però datemi aita,
mentre è valor in voi ed in me vita.

Piacque a tutti la dilettevole canzone dal Trivigiano e dal Molino armoniosamente cantata, e a piena voce tutti sommamente la comendorono. Ma poscia che la Signora vidde che ogniun taceva, impose a Lionora, a cui la prima favola della duodecima notte per sorte toccava, che al favoleggiare desse incominciamento. Ed ella senza indugio in tal guisa incominciò: