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favola seconda 167


Salito adunque sopra il buon cavallo, ed onorevolmente vestito, a Novara se n’andò. Ed entrato nella città, vide Crisippo che era sopra un verone che guardava in piazza. Il re, veduto che ebbe il giovane tutto leggiadro e bene a cavallo, tra se stesso disse: — Oh Dio volesse che Tarquinia mia figliuola volontieri prendesse costui per marito! perciò che sarebbe di mio gran contento. — E partitosi del verone, andò in sala, dove erano congregati assai signori per veder la giovane. Bertuccio scese giú del cavallo, e andossene in palazzo: ed ivi tra la povera e minuta gente si mise. Vedendo Crisippo infiniti signori e cavallieri in sala ridotti, fece venire la figliuola; e dissele: — Tarquinia, quivi, come tu vedi, sono venuti molti signori per averti in moglie; tu guata e considera bene qual piú di loro ti piace, chè quello fia tuo marito. — Tarquinia, passiggiando per la sala, vidde Bertuccio che con bel modo teneva la destra mano in capo, e subito lo conobbe; e voltatasi verso il padre, disse: — Sacra corona, quando fosse in piacer vostro, altri per marito non vorrei, che costui. — E il re, che quello bramava: — E cosí ti sia concesso, — rispose. E non si partí di lí, che furono fatte le nozze grandi e pompose, con grandissimo piacere de l’una e l’altra parte.

Venuto il tempo di condurre la nova sposa a casa, montò a cavallo; ed aggiunto al luogo dove fu dal cavallier veduto, fu da quello da capo assalito, dicendo: — Prendi, fratel mio, la cavalla e le vestimenta, e restituissemi le mie e la metà di quello che hai guadagnato. — Bertuccio graziosamente il cavallo e le vestimenta li restituí; oltre ciò li fece parte di tutto quello che avuto aveva. Disse il cavaliere: — Ancora non mi hai dato la metà di quello che mi viene; perciò che non mi hai data la metà della moglie. — Rispose Bertuccio: — Ma a che modo faremo noi a dividerla? — Rispose il cavalliere: — Dividèmola per mezzo. — Allora disse Bertuccio: — Ah Signore! il sarebbe troppo gran peccato uccidere cosí fatta donna. Piú tosto che ucciderla, prendetela tutta e menatela via; perciò che assai mi basta la gran cortesia che verso me usata avete. — Il cavalliere, vedendo la gran semplicità di Bertuccio, disse: