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166 notte undecima

dovero, disse: Fratelli, se la fanciulla è vostra, tolletela in buon’ora, e menatela via, chè io ne sono contento. Tarquinia, innanzi che si partisse, diede ordine con Bertuccio, che ogni volta che egli persentisse il re volerla maritare, a Novara venisse, ed ellevata la man destra al capo, sí dimostrasse, chè ella altri che lui per marito non prenderebbe; e tolta licenza da lui e dalla madre, a Novara se ne gí. Il re, veduta la ricuperata figliuola, da dolcezza teneramente pianse; e doppo i stretti abbracciamenti ed i paterni baci, l’addomandò come era smarrita. Ed ella, tuttavia piangendo, li raccontò la captura, la compreda e la conservazione della sua verginità.

Tarquinia in pochi giorni venne ritondetta e fresca e bella come rosa; e Crisippo re divulgò la fama di volerla maritare. Il che venne all’orecchi di Bertuccio; e senza indugio ascese sopra una cavalla, alla quale per magrezza s’arrebbeno raccontate tutte le ossa; e verso Novara prese il cammino. Cavalcando il buon Bertuccio ed essendo mal in arnese, s’incontrò in un cavalliere riccamente vestito e da molti servitori accompagnato. Il qual con lieto volto disse: — Dove vai, fratello, cosí soletto? — E Bertuccio umilmente rispose: — A Novara. — Ed a far che? — disse il cavalliere — Dirotilo, se m’ascolti, — disse Bertuccio. — Io già tre mesi fa liberai la figliuola del re di Novara da ladroni presa, e avendola con e propri danari ricuperata, ella mi ordinò che, volendola il re maritare, io me ne vada al suo palazzo, e mi ponga la mano in capo, che ella non torrà altro marito che me. — Disse il cavalliere: — Ed io, innanzi che tu gli vadi, vi vo’ andare, ed arrò la figliuola del re per moglie; perciò che io sono meglio a cavallo di te, e di migliori vestimenta adobbato. — Disse il buon Bertuccio: — Andatevi alla buon’ora, signore. Ogni vostro bene reputo mio. — Veggendo il cavalliere l’urbanità, anzi semplicità del giovane, disse: — Dammi le vestimenta tue e la cavalla, e tu prendi il caval mio e le vestimenta mie, e vattene alla buon’ora; ma fa ch’alla tornata tua e le vestimenta e il cavallo mi rendi, dandomi la metà di quello che guadagnato arrai. — E cosí di far Bertuccio rispose.