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10 notte sesta

causa che la creatura nasca con difetto.4 — Vedendo messer Liberale aver ridotta la comare a buon termine, disse: — Comare, gran viltà e scortesia sarebbe che l’amico, vedendo l’amico perire, non gli porgesse aiuto. Potendo adunque io formar lo restante della creatura in quello che manca, vi sarei traditore e vi farei gran torto a non sovenirvi. — Deh! caro mio compare, — disse la donna, — piú non tardate, acciò che la creatura non rimanga impedimentata. Il che, oltra il danno, sarebbe non picciolo peccato. — Non dubitate punto, comare, che servirovvi a pieno. Imponete alla fante che apparecchia la mensa; chè in questo mezzo noi daremo cominciamento alla riforma nostra. — Mentre che la fante apparecchiava il desinare, messer Liberale andò in camera colla comare; e, chiuso l’uscio, cominciò accarezzarla e basciarla, facendole le maggior carezze che facesse mai uomo a donna. Il che vedendo, madonna Daria molto si maravigliò; e disse: — Come, messer Liberale, fanno cosí fatte cose e compari colle comare? Ohimè trista! egli è troppo gran peccato; e se non fosse questo, io ve contenterei. — Rispose messer Liberale: — Qual’è maggior peccato o giacere colla comare, o che nasca la creatura imperfetta? — Giudico esser maggiore quando nasce imperfetta per colpa de’ lor parenti, — rispose la donna. — Adunque, — disse messer Liberale, — voi fareste gran peccato se non mi lasciaste sopplire in quello che mancò il vostro marito. — La donna, che desiderava che il parto nascesse perfetto, credette alle parole del compare e non ostante il comparatico, si recò a dover fare e suoi piaceri; e piú e piú volte si ritrovaro insieme. Piaceva molto alla donna la riforma delle defettive membra, e pregava il compare che non mancasse, come già era mancato il marito. Il compare a cui piaceva il boccone, con ogni studio dí e notte s’affaticava alla riforma della creatura, acciò che intiera nascesse. Venuto il termine del parto, madonna Daria parturí5 un bambino che in tutto rassomigliava al padre; ed era sí ben formato, che non vi era membro che non fosse in ogni parte perfetto. Di che la donna molto si rallegrava, ringraziando il compare che di tanto bene era stato cagione.