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FAVOLA III.

Cesarino di Berni con un leone, un orso e un lupo si parte dalla madre e dalle sorelle, e giunto nella Sicilia, trova la figliuola del re, che deveva esser divorata da un ferocissimo dracone, e con quelli tre animali l’uccide; e liberata da morte, vien presa da lui in moglie.

Rivogliendo l’antiche e moderne istorie, trovo la prudenza esser una delle piú chiare e notabili virtú, che nelle umane creature trovar si possa; perciò che l’uomo prudente si rammenta le cose passate, discerne le presenti e con maturo giudizio provede alle future. Dovendo adunque io questa sera favoleggiare, la favola di Arianna mi ha ridotto a memoria una novelluzza, la quale, avenga che ridicolosa non sia nè lunga, sarà nondimeno dilettevole e di non picciolo frutto.

Fu, non è gran tempo, una povera donnicuolla che aveva un figliuolo chiamato Cesarino di Berni di Calavria, giovane veramente discreto, e vie piú di beni della natura, che della fortuna dotato. Partitosi un giorno Cesarino di casa e andatosene alla campagna, capitò ad un folto e ben fronzuto bosco; e invaghito del verdeggiante luogo, entrò dentro: e per avventura trovò una pietrosa tana, dove eran leoncini, orsattini e lupini, di quali d’ogni sorte ne prese; e condottigli a casa, con sommo studio e diligenza unitamente li nudrí: ed erano sí maestrevolmente uniti, che un non poteva star senza l’altro, ed erano cosí domestici con le persone, che niuno offendeano. Essendo gli animali di natura feroci, e per accidente domestici cresciuti, e avendo già prese le lor vive forze, Cesarino con essi loro sovente se n’andava alla caccia, e sempre carico di silvestri fiere lietamente a casa ritornava, e con quelle la madre e se