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126 notte decima

le portava: e come una trista e vil femminuzza, immonda e sporca gli abbia cosí tosto abbarbagliati gli occhi dell’intelletto, che non veda. E tra se medesima ramaricandosi diceva: — Oh quanto meglio sarebbe stato che ’l padre mio m’avesse maritata in un povero, che in costui che è ricco; per ciò che io viverei, piú di quel ch’io fo, lieta e contenta. Che mi vagliono le pompose vesti? che mi vagliono le gemme, i monili, i pendenti e le altre care gioie? Veramente tutte queste cose sono fumo a comparazione del piacere che prende la moglie col marito. —

Dimorando la signora Veronica in questi noiosi pensieri, apparve disavedutamente una feminella povera e mendica, la cui arte era di rubare questo e quello; ed era sí astuta e sagace, che, non che una donnicuolla, ma ogni gran uomo, ancor che prudente, arrebbe fatto stare. Costei, che Finetta si chiamava, veduta che ebbe la gentil madonna passiggiare dinanzi la casa, e vedutala star tutta pensosa, subito fece disegno sopra di lei; e, accostatasi a lei, riverentemente la salutò e chiesele limosina. La donna, che altro aveva in capo che far limosina, con turbato viso l’espulse. Ma Finetta, astuta e maledetta, non si partí, ma fissamente guardò il volto della donna; e veggendola mesta disse: — O dolce madonna, che vi è intravenuto, che sí pensorosa vi veggo? Vi darebbe per avventura il vostro marito mala vita? Volete ch’io vi vardi la vostra ventura? — La donna, sentendo le parole e conoscendo la vil feminella averle trovata la piaga che fieramente la noiava, si pose in dirotto pianto, che pareva che innanzi gli occhi avesse il morto marito. Vedendo Finetta le calde lagrime, i cordial sospiri, gli angosciosi singulti e duri lamenti che la donna faceva, disse: — E donde viene, generosa madonna, la cagione di sí lamentevole pianto? A cui rispose la donna: — Quando tu mi dicesti il mio marito devermi dar scellerata vita, allora col coltello mi apristi il cuore. — Disse Finetta: — Io, gentil madonna, non ho appena veduta una persona nella faccia, che tutta la vita sua puntalmente le saprò contare. La piaga vostra è recente e fresca, e con agevolezza si potrà sanare; ma si fusse vecchia