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88 notte seconda

grandissime e pompose, e molti parenti e amici da l’una e l’altra parte furono invitati: e, venuto il giorno di sposarla, tolse per compare dall’anello un messer Gasparino da ca’ Boncio, e finite le solenni e sontuose nozze, condusse la sua diletta Silvia a casa. Non passorono molti giorni, che ’l Demonio le disse: — Silvia, moglie mia, piú che me stesso da me amata, tu puoi agevolmente comprendere quanto cordialissimamente ti ami: e questo l’hai potuto vedere per molti effetti. Essendo adunque cosí come veramente è, tu mi concederai una grazia, la quale e a te sará facillima e a me di sommo contento. La grazia che io ti dimando, è che tu ad ora m’addimandi tutto quello che imaginare si può, sí di vestimenta come di perle, gioie ed altre cose che a donna possino appartenere; perciò che deliberai, per l’amore ch’io ti porto, di contentarti di tutto ciò che mi addimanderai, se ben valesse un stato: con questa però condizione che nell’avenire tu non abbi a molestarmi per tal cagione, ma che queste cose ti siano bastevoli per tutto il tempo della vita tua: nè altro cercherai da me, perchè altro non averai. — Silvia, tolto il termine di rispondere al marito, se n’andò alla madre che Anastasia si dimandava e, perchè era alquanto vecchia, era parimente astuta: e le raccontò ciò che ’l marito detto le aveva, e chiesele consiglio quello addimandare dovesse. La madre, sagace e saputa molto, intesa la proposta, prese la penna in mano e scrisse tante cose, che una lingua in un giorno intiero non sarebbe bastevole la minima parte a raccontare: e disse alla figliuola: — Ritorna a casa, e dí al tuo marito che ti faccia tutto quello che si trova scritto in questa carta, che rimarrai contenta. — Pangrazio, letta la scritta e ben considerata, disse alla moglie: — Silvia, guata bene che non ci manchi cosa alcuna, acciò che poi non ti lamenti di me; perciò che ti fo sapere che, se tu poi mi chiederai cosa veruna, quella da me al tutto ti fia negata, nè ti valeranno i pietosi preghi nè le calde lagrime. Pensa adunque ai casi tuoi, e guata bene se nulla ci