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86 notte seconda

vendicarsi, quando il pretore non la punisse. Il Rettore, venuto il chiaro giorno, mandò per Teodosia, giudicando lei aver fatto ciò per magica arte. Ma Teodosia, che tra sè considerava il tutto ed ottimamente conosceva il pericolo grande, che le poteva avvenire, se ne fuggí ad uno monasterio di donne di santa vita: dove nascosamente dimorò, servendo a Dio tutto il tempo della vita sua con buon cuore. Carlo dopo fu mandato allo assedio di uno castello, e volendo fare maggiori prove di ciò che li convelleva, fu preso come vil topo a trapola; perciò che volendo ascendere le mura del castello e primo mettere lo stendardo del papa sopra li merli, fu colto da una grossa pietra, la quale in tal maniera il fracassò e ruppe, che non puote appena dir sua colpa. E cosí il malvagio Carlo, come meritato aveva, senza sentire vero frutto del suo amore, la sua vita miseramente finí. —