Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. I, 1927 – BEIC 1930099.djvu/73


favola prima 67

commesso villaniggiato molto. Ma il porco arditamente li rispose, lui avere fatto a lei quello che ella intendeva di fare a lui.

Nè stette molto, che messere lo porco ancor tentò la reina di volersi rimaritare e prendere per moglie la terza sorella, che era vie piú bella che la prima e la seconda. E, essendoli la dimanda al tutto negata, egli di averla maggiormente sollecitava: minacciando con spaventevoli e villane parole di morte alla reina, se per sposa non l’aveva. La reina, udendo le sozze e vituperevoli parole, sentiva nel cuore sí fatto tormento, che quasi ne era per impazzire. E, messo da canto ogni altro suo pensiero, fece venir a sè la poverella e la terza sua figliuola, Meldina per nome chiamata, e dissele: — Meldina, figliuola mia, voglio che tu prendi messer lo porco per tuo sposo: nè aver rispetto a lui, ma al padre suo e a me; che, se tu saprai ben esser con esso lui, sarai la piú felice e la piú contenta donna che si trovi. — A cui Meldina con sereno e chiaro viso rispose che era molto contenta, ringraziandola assai che si dignasse accettarla per nuora. E, quando altro ella non avesse, le sarebbe bastevole di poverella in uno instante esser venuta nuora d’un potente re. Sentendo la reina la grata ed amorevole risposta, non puote per dolcezza gli occhi dalle lagrime astenere. Ma pur temeva non avenisse a lei come alle altre due era avenuto.

Vestitasi la nuova sposa di ricche vestimenta e preziose gioie, aspettò lo suo caro sposo che venisse a casa. Venuto che fu messer lo porco, piú lordo e sporco che mai fusse, la sposa benignamente lo ricevette, distendendo la sua preziosa veste per terra, pregandolo che si coricasse appresso lei. La reina le diceva che lo spingesse da parte; ma ella ricusava di spingerlo, e tai parole alla reina disse:

     Tre cose ho giá sentite raccontare,
Sacra corona veneranda e pia:
l’una, quel ch’è impossibile truovare,
andar cercando, è troppo gran pazzia;
l’altra, a quel tutto fede non prestare,