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favola prima 65

letame gli le imbruttava; e perciò che egli gli era unico figliuolo, ogni cosa pazientemente sofferivano.

Tra gli altri un giorno a casa venne il porchetto: e, messosi, sí lordo e sporco come era, sopra le vestimenta della madre, grognendo le disse: — Io, madre mia, vorrei maritarmi. — Il che udendo, la madre rispose: — O pazzo che tu sei, chi vuoi tu che per marito ti prenda? Tu sei puzzolente e sporco, e tu vuoi che uno barone o cavaliere sua figliuola ti dia? — A cui rispose grugnendo che al tutto moglie voleva. La reina, non sapendo in ciò governarsi, disse al Re: — Che dobbiam noi fare? Voi vedete a che condizione noi si troviamo. Il figliuolo nostro vuol moglie, nè fia alcuna che in marito prender lo voglia. — Ritornato il porchetto alla madre, altamente grugnendo diceva: — Io voglio moglie, nè mai cessarò infino a tanto che io non abbia quella giovane che oggi ho veduta, perciò che molto mi piace. — Costei era figliuola d’una poverella che aveva tre figliuole: e ciascheduna di loro era bellissima. Questo intendendo, la reina subito mandò a chiamare la poverella con la figliuola maggiore, e dissele: — Madre mia diletta, voi siete povera e carica di figliuole; se voi consentirete, tosto ve ne verrete ricca. Io ho questo figliuolo porco, e lo vorrei maritare in questa vostra figliuola maggiore. Non vogliate avere rispetto a lui che è porco, ma al re e a me; che, al fine, di tutto il regno nostro ella sará posseditrice. — La figliuola, queste parole udendo, molto si turbò: e, venuta rossa come mattutina rosa, disse che per modo alcuno a tal cosa consentir non voleva. Ma pur sí dolci furono le parole della poverella, che la figliuola accontentò. Ritornato il porco tutto lordo a casa, corse alla madre; la quale li disse: — Figliuolo mio, noi ti abbiamo trovata moglie, e di tuo sodisfacimento. — E fatta venire la sposa vestita di onorevolissime vestimenta regali, al porco la presentò. Il quale, veggendola bella e graziosa, tutto gioliva: e cosí puzzolente e sporco la intorniava, facendole col grugno e con le zampe le maggior carezze che mai porco facesse. Ed ella, perciò che tutte le vestimenta le bruttava, indietro lo spingeva. Ma il porco dicevale: — Perchè