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62 notte seconda


ch’escono de’ bei raggi,
s’adorna quel che bello il mondo chiama.
e chi seguir non brama
l’opre gentil, quai fan che mi distempre,
degno non è di fama,
nè di gustar il ben de l’altra vita,
al cui valor vostra bontá c’invita.

Finita l’amorosa canzone, Isabella, a cui per sorte aveva toccato il primo luogo della seconda notte, lietamente al favoleggiare diede principio, cosí dicendo: