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58 notte prima

e nostra moglie; e però sarete contenti di vedere come da me è ben trattata. Levati su, Polissena, da sedere, e dimostriamo un poco la casa a’ tuoi fratelli. — E, levatasi, Dimitrio li dimostrava i magazzini pieni di legna, di formento e d’oglio e di mercatanzie; e appresso questo le botti piene di malvagia, di greco e di altri preziosi e trabocchevoli vini. Indi disse alla moglie: — Mostrali il tuo pendente, e le grossissime perle e di molta bianchezza. Cava fuori di quella cassettina i smeraldi, i diamanti e le altre preziose gioie. Or che vi pare, cognati? non è ben trattata la sorella vostra? — A cui risposero tutti: — Noi lo sapevamo, e noi, se non avessimo intesa la buona vita e condizion vostra, non vi averessimo data nostra sorella in moglie. — E, non contento di questo, le comandò che le casse aprir dovesse, e li mostrasse le sue belle vestimenta di piú sorte. Ma Polissena, quasi tutta tremante, disse: — Che fa bisogno di aprir casse e dimostrarli le vestimenta mie? Non sanno che voi mi avete orrevolmente vestita, e vie piú di ciò richiede la condizione nostra? — Ma Dimitrio, quasi adirato, disse: — Apri questa cassa, apri quest’altra; — e mostravali le vestimenta. Ora restava una sola cassa che fusse aperta, e di essa non si trovava la chiave; perciò che vi era il prete nascoso dentro. Laonde Dimitrio, vedendo che non si poteva avere la chiave, tolse un martello, e tanto martellò, che ruppe la serratura e aperse la cassa. Il prete tutto di paura tremava, nè si seppe sí occultare, che non fusse da tutti conosciuto. I fratelli di Polissena, questo veggendo, fieramente si turborono; e tanto d’ira e furore si accesero, che poco mancò che ivi con le coltella, che a lato avevano, amendue non uccidessero. Ma Dimitrio non volse che uccisi fussero, perciò che vilissima cosa estimava l’uccidere uno che fusse in camiscia, quantunque uomo robusto fusse. Ma, voltatosi verso i cognati, disse: — Che vi pare di questa malvagia femina, in cui ogni mia speranza avea giá posta? Merito io da lei cotal onore? Ahi misera ed infelice te, che mi tiene ch’io non ti sieghi le vene? — La meschina, non potendosi altrimenti iscusare, taceva; perciò che il marito in faccia le diceva ciò