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favola quarta 45

di ciò dirle non volse. Il ee, inteso il tutto, con consentimento della madre in moglie la prese, e con essa lei generò duo figliuoli.

Tebaldo, continovando nel suo malvagio e perfido volere, non trovando la figliuola che piú giorni cercata e ricercata aveva, s’imaginò che nello armaio venduto nascosa si fusse, e, uscitane fuori, andare per lo mondo errando. Laonde, vinto dall’ira e dal sdegno, deliberò provar sua ventura, se in luoco alcuno trovare la potesse. E, vestitosi da mercatante e prese molte gioie e lavorieri tutti d’oro a maraviglia lavorati, da Salerno isconosciuto si partí; e, scorrendo per diversi paesi, s’abbattè in colui che prima l’armaio comperato aveva, e dimandollo se di quello era riuscito in bene, ed alle mani di chi era pervenuto. A cui il mercatante rispose averlo venduto al re d’Inghilterra, e averne guadagnato altrettanto di quello che gli era costo. Il che intendendo, Tebaldo si rallegrò, e verso Inghilterra prese il cammino; e, aggiunto, ed entrato nella cittá regale, pose per ordine alle mura del palagio le gioie e lavorieri, tra’ quai erano fusi e rocche, e gridare incominciò: — Fusi e rocche, donne! — Il che udendo una delle damigelle alla finestra si puose; e, veduto ch’ella ebbe il mercatante con le care robbe, corse alla reina, e dissele che per la strada era uno mercatante con rocche e fusi d’oro, i piú belli ed i piú ricchi che si vedessero giammai. La reina comandò che su in palagio venire lo facesse; ed egli, asceso sopra le scale e venuto in sala, dalla reina non fu conosciuto, perciò che ella del padre piú non si pensava: ma ben il mercatante conobbe la figliuola. La reina adunque, veduti i fusi e le rocche di maravigliosa bellezza, addimandò al mercatante quanto ciascuna di esse appreciava. — Ed egli — Molto, — rispose. Ma quando fosse aggrado a vostra altezza ch’io dormisse una notte nella camera de’ duo figliuoli vostri, io in ricompensamento le darei tutte queste merci in dono. La signora, semplicetta e pura, non avendo del mercatante alcuno sinistro pensiero, a persuasione delle sue donzelle li consentí. Ma, prima che messo fusse dalle serventi a riposare, le donzelle