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favola terza 37

carico a me. — Nè appena pre’ Scarpacifico aveva finite le parole con la fante, che sopragiunsero i malandrini, i quali corsero adosso al prete per ucciderlo. Ma il prete disse: — Fratelli, non so la cagione perchè voi mi vogliate offendere. Forse questa mia fante vi debbe aver fatto alcuno dispiacere ch’io non so. — E, voltatosi contra lei, mise mano al coltello e tirolle di punta e ferilla nella vescica che era di sangue piena. Ed ella, fingendo di esser morta, in terra cade; ed il sangue come un ruscello d’ogni parte correva. Poscia il prete, veggendo il caso strano, finse di esser pentuto, e ad alta voce cominciò gridare: — Oh misero ed infelice me, che ho fatt’io? Oh come scioccamente ho ucciso costei che era il bastone della vecchiezza mia! come potrò io piú viver senza lei? — E, presa una piva fatta al modo suo, levolle i panni e gliela pose fra le natiche; e tanto dentro soffiò, che la Nina rinvenne, e sana e salva saltò in piedi. Il che vedendo i malandrini restarono attoniti; e, messo da canto ogni furore, comprorono la piva per fiorini duecento, e lieti a casa ritornorono. Avenne che un giorno un de’ malandrini fece parole con la sua moglie, ed in quel sdegno le ficcò il coltello nel petto: per la cui botta ella se ne morí. Il marito prese la piva comperata dal prete, e gliela mise tra le natiche, e fece sí come il prete fatto aveva, sperando che ritornasse viva. Ma in vano, s’affaticava in sparger il fiato; perciò che la misera alma era partita di questa vita, e se ne era ita all’altra. L’altro compagno, vedendo questo, disse: — Oh sciocco, tu non hai saputo ben fare; lascia un poco fare a me. E, presa la propia moglie per li capelli, con un rasoio le tagliò le canne della gola; dopo tolta la piva le soffiò nel martino: ma per questo la meschina non resuscitò. E parimente fece il terzo: e cosí tutta tre rimasero privi delle loro mogli. Laonde sdegnati andorono a casa del prete e non volsero piú udire sue fole, ma lo presero e lo posero in un sacco con animo di affogarlo nel vicino fiume; e mentre che lo portavano per attuffarlo nel fiume, sopragiunse non so che a i malandrini, onde forza li fu metter giú il prete che era nel sacco strettamente legato, e fuggirsene. In questo mezzo che il prete