Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. I, 1927 – BEIC 1930099.djvu/231


favola seconda 225

alcuno se n’avedesse, fu altresí messa la poavola sul carro: e di quelle scopazze fatto fu alla campagna un lettamaro da ingrassare a suo luogo e tempo il terreno. Occorse che Drusiano re, andando un giorno per suo diporto alla caccia, gli venne una grandissima volontá di scaricare il soperchio peso del ventre; e smontato giú del cavallo, fece ciò che naturalmente gli bisognava. E non avendo con che nettarsi, chiamò un servente che gli desse alcuna cosa, con la quale si potesse mondare. Il servente, andatosene al lettamaro, e ricercando per dentro se poteva trovar cosa che al proposito fusse, trovò per aventura la poavola; e presala in mano, la portò al re. Il quale senz’alcun sospetto tolse la poavola; e postasela dietro alle natiche per nettare messer lo perdoneme, trasse ’l maggior grido che mai si sentisse. Imperciocchè la poavola con i diti gli aveva presa una natica; e sí strettamente la teneva, che gridare ad alta voce lo faceva. Sentito da’ suoi il smisurato grido, subito tutti corsero al Re; e vedutolo che in terra come morto giaceva, tutti stupefatti restarono: e vedendolo tormentare dalla poavola, si posero unitamente per levargliela dalle natiche; ma si affaticavano in vano, e quanto piú si sforzavano di rimovergliela, tanto ella gli dava maggior passione e tormento: nè fu mai veruno che pur crollare la potesse, non che indi ritrarla. Ed alle volte con le mani gli apprendeva i sonagli, e sí fatta stretta gli dava, che gli faceva veder quante stelle erano in cielo a mezzo il giorno. Ritornato l’affannato re al suo palazzo con la poavola alle natiche taccata, e non trovando modo nè via di poterla rimovere, fece fare un bando: che s’alcuno, di qual condizione e grado essere si voglia, si trovasse, a cui bastasse l’animo la poavola dalle natiche spiccargli, che gli darebbe il terzo del suo regno; e se poncella fusse, qual si volesse, per sua cara e diletta moglie l’apprenderebbe: promettendo sopra la sua testa di osservare tanto quanto nel bando si conteneva. Intesosi adunque il bando, molti concorsero al palazzo con viva speranza di ottenere lo constituto premio. Ma la grazia non fu concessa ad alcuno che traere gli la potesse: anzi, come alcuno se gli avicinava,