Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. I, 1927 – BEIC 1930099.djvu/19


favola prima 13

di consenso della moglie, adottarne uno ed allevarlo come suo legittimo e natural figliuolo, ed al fine lasciarlo erede del tutto. E sí come nell’animo suo aveva proposto, cosí senza indugio eseguí, e prese per adottivo figliuolo un fanciullo di una povera vedova, Postumio chiamato, il quale da loro fu piú vezzosamente che non se li conveniva nodrito ed allevato.

Passato certo tempo, parve a Salardo di partirsi di Genova ed andar ad abitare altrove, non giá che la cittá non fusse bella ed onorevole, ma mosso da un certo non so che appetito, che ’l piú delle volte trae coloro che senza governo di alcuno superiore vivono. Presa adunque grandissima quantitá di danari e di gioie e messe in assetto tutte le cavalcature e carriaggi, con Teodora, sua diletta moglie, e con Postumio, suo adottivo figliuolo, da Genova si partí, ed aviatosi verso Piamonte a Monferrato se ne andò. Dove assettatosi adagiamente, cominciò prendere amicizia con questo e con quello cittadino, andando con esso loro alla caccia, e prendendo molti altri piaceri de’ quai egli molto si dilettava. E tanta era la magnificenza sua verso ciascuno, che non pur amato ma anche onorato era sommamente da tutti.

Giá era pervenuto alli orecchi del Marchese la gran liberalitá di Salardo, e vedendolo giovane, ricco, nobile, savio ed atto ad ogni impresa, li prese tanto amore, che non sapeva stare un giorno che egli non lo avesse con esso lui. E tanto era Salardo col Marchese in amistá congiunto, che a chiunque voleva dal signore grazia alcuna era bisogno che egli andasse per le sue mani, altrimenti la grazia non conseguiva. Laonde, vedendosi Salardo dal Marchese in tanta altezza posto, se ingegnava con ogni studio ed arte di compiacerli di tutte quelle cose che giudicava potessero esserli grate. Il Marchese, che parimente era giovane, molto di andare a sparviere si dilettava, ed aveva nella sua corte molti uccelli, bracchi ed altri animali, sí come ad uno illustre signore si conviene; nè mai pur una sol volta sarebbe andato alla caccia o ad uccellare, se Salardo seco stato non fusse.