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12 notte prima


Dicovi adunque, graziose donne, che in Genova, cittá antiquissima, e forse cosí dilettevole, o piú, come ne sia alcun’altra, fu, non è gran tempo, un gentiluomo, Rainaldo Scaglia per nome chiamato, uomo nel vero non meno abondevole de’ beni della fortuna che di quelli dell’animo. Egli, essendo ricco e dotto, aveva uno figliuolo nominato Salardo, il quale amando il padre oltre ogni cosa lo ammaestrava ed accostumava, come dee fare un buono e benigno padre, nè li lasciava mancare cosa che li fusse di utile, onore e gloria. Avenne che Rainaldo, essendo giá pervenuto alla vecchiezza, gravemente s’infermò, e vedendo esser giunto il termine della vita sua, chiamò un notaio, e fece il suo testamento, nel quale instituí Salardo suo universal erede; dopo pregollo, come buon padre, che egli volesse tenere a memoria tre precetti nè mai scostarsi da quelli. De’ quai il primo fu che, per l’amor grande ch’egli alla moglie portasse, secreto alcuno mai non le palesasse. L’altro, che per maniera alcuna figliuolo da sè non generato non allevasse come suo figliuolo ed erede de’ suoi beni. Il terzo, che non si sottoponesse a signore, che per la sua testa sola lo suo stato reggesse. Questo detto e datali la benedizione, rivolse la faccia al pariete, e per spazio di un quarto d’ora spirò.

Morto adunque Rainaldo e rimaso Salardo erede universale, vedendo che egli era giovane, ricco e di alto legnaggio, in luogo di pensare all’anima del vecchio padre ed alla moltitudine de’ maneggi che come a nuovo possessore de’ paterni beni gli occorrevano, diterminò di prendere moglie, e trovarla tale e di sí fatto padre, che egli di lei ne rimanesse contento. Nè passò l’anno dalla morte del padre, che Salardo si maritò, e tolse per moglie Teodora, figliuola di messer Odescalco Doria, gentiluomo genovese e de’ primi della cittá. E perciò che ella era bella ed accostumata, ancor che sdegnosetta fusse, era tanto amata da Salardo suo marito, che egli non pur la notte, ma anche il giorno non si scostava da lei. Essendo amenduo piú anni dimorati insieme, nè potendo per aventura aver figliuoli, parve a Salardo, contro agli ultimi paterni aricordi,