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152 notte terza

qui venuta per visitarti, e per bere del latte e mangiare delle ricotte teco. — Siate la ben venuta, — disse Travaglino, — la mia patrona;— e fattala sedere, parecchiò la mensa, e recò del caso pecorino ed altre cose per onorarla. E perchè egli la vedeva sola e bella, e non consueta venir a lui, stette suspeso molto; e quasi non poteva persuadersi che ella fusse Isotta, moglie del fratello del suo patrone. Ma pur, perciò che piú volte veduta l’aveva, la carecciava ed onorava molto, sí come a tanta donna, quanto ella era, conveniva. Levata da mensa Isotta e vedendo Travaglino affaticarsi nel far il caso e le ricotte, disse: — O Travigliano mio, voglio ancor io aitarti a far del caso. — Ed egli: — Quello che a voi aggrada, signora, — rispose. E senza dir piú altro, alciatesi le maniche fino al cubito, scoperse le bianche, morbide e ritondette braccia che candida neve parevano, e con esso lui fieramente si affaticava a far il caso; e sovente li dimostrava il poco rilevato petto, dove dimoravano due popolline che due pometti parevano. Ed oltre ciò astutamente tanto approssimava il suo colorito viso a quello di Travaglino, che quasi l’uno con l’altro si toccava.

Era Travaglino, quantunque fusse di vacche custode, uomo piú tosto astuto che grosso. E vedendo i portamenti della donna, che dimostravano il lei lascivo amore, andava con parole e con sguardi intertenendola, fingendo tuttavia di non intendersi di cose amorose. Ma la donna, credendo lui del suo amore esser acceso, sí fieramente di lui s’innamorò, che in stroppa tenere non si poteva. E quantunque Travaglino se n’avedesse del lascivo amore della donna, non però osava dirle cosa alcuna, temendo sempre di non perturbarla ed offenderla. Ma la giá infiammata donna, accortasi della pocagine di Travaglino, dissegli: — Travaglino, qual è la causa che cosí pensoso ti stai e non ardisci meco parlare? Ti sarebbe per aventura venuto alcuno desiderio di me? Guata bene e non tener il tuo volere nascosto; per ciò che te stesso offenderesti e non me, che sono a’ tuoi piaceri e comandi. — Il che udendo, Travaglino molto si rallegrava; e faceva sembiante di volerle assai bene. La sciocca donna, vedendolo giá del suo amore