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148 notte terza

Ma non stette guari che venne il noncio, ed annonciò al re, come Fortunio suo genero con la diletta sua figliuola era aggiunto. E smontati di galea, tutti se n’andorono al palazzo: dove con grandissima festa e trionfo furono ricevuti. Dopò alcuni giorni Fortunio, andatosene a casa e fattosi lupo, Alchia sua matrigna e Valentino suo fratello per la ricevuta ingiuria divorò; e ritornato nella primiera forma, ed asceso sopra il suo cavallo, al regno del suo suocero fece ritorno: dove con Doralice sua cara e diletta moglie per molti anni in pace con grandissimo piacere di ciascuna delle parti insieme si goderono. —